Argomento importante quanto scottante quello dell'obiezione di coscienza per gli studenti universitari che si oppongono alla sperimentazione animale.
A volte, un po' perchè non se ne è a conoscenza, un po' perchè non si vuole far conoscere l'argomento, gli studenti ignorano la possibilità di poter fare obiezione di coscienza nel campo della sperimentazione animale.
E si ritrovano, fatto realmente accaduto, a cambiare facoltà o corso di studi, messi di fronte a un: "O fai l'esame con la sperimentazione, o non passi il corso."
Esiste una strada compatibile con
l’attuale ordinamento giuridico che porterebbe quasi sicuramente
all’estinzione della vivisezione anche senza una sua abolizione
formale. Questa strada è stata tracciata quattordici anni fa, ma non è mai
stata percorsa fino in fondo.
Il suo fondamento è una legge
che permette agli studenti, ai ricercatori, ai tecnici di laboratorio
pubblico o privato, di rifiutarsi di praticare o collaborare ad
esperimenti di vivisezione. La legge prevede esplicitamente che chi
si avvale di questa esenzione non possa «subire conseguenze
sfavorevoli».
Mettiamo qui di seguito il link sulla legge 413 del 12 ottobre 1993.
La
Legge sull'obiezione di coscienza alla vivisezione pubblicata dalla
Gazzetta Ufficiale n.244 del 16/10/1993)
http://www-db.deis.unibo.it/~fgrandi/L413.html
Tutti gli studentli
studenti possono scaricarla ed
usarla.
La legge sull’obiezione di coscienza alla
vivisezione è un passo molto importante verso l’abolizione della
vivisezione, in quanto fornisce uno strumento di emancipazione
essenziale per ricercatori, tecnici ecc., e ancor più per la
creazione di una nuova generazione di ricercatori che negli anni
formativi non siano scesi a compromessi né con la scienza né con
l’etica. I vivisezionisti se ne sono resi conto subito, ed è per
questo che l’hanno boicottata, senza esitare a commettere
continuativamente, per anni e anni, un grave reato.
Valorizzare
la legge 413/1993 secondo le linee spiegate sopra è una forma di
lotta antivivisezionista legale ed efficace.
- Giulia Pellegrin -